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Parrocchia San Nicola di BariTorelli di MercoglianoDiocesi di Avellino

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Parrocchia San Nicola di Bari
Torelli di Mercogliano
Diocesi di Avellino
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Torelli di Mercogliano
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Carissimi amici benvenuti, il sito vuole essere un’occasione di conoscenza della vita e delle attività della nostra Parrocchia che è situata a Torelli, una frazione del Comune di Mercogliano situato in Provincia di Avellino. Vorremmo anche essere nel nostro piccolo, una finestra aperta sul mondo e contribuire a far conoscere qualcosa del nostro paese che come tutte le realtà della nostra Campania vive certo situazioni difficili, ma è anche ricca di umanità e notevoli potenzialità. Speriamo di poter con questo mezzo contribuire alla reciproca conoscenza ed alla diffusione del Vangelo che è la nostra prima speranza.
Il Parroco
Don Modestino Limone
INFORMAZIONI
BOX FOTO
Notiziario e avvisi
AGENDA PARROCCHIALE DELLA SETTIMANA
30 marzo (Sabato santo)
  • ore 21:00  -Veglia Pasquale
31 marzo (Domenica di Pasqua)
  • ore 9:00/11:00 -Sante Messe
BOX AZIONE CATTOLICA
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31 MARZO 2024 -PASQUA DI RISURREZIONE-
L’annuncio pasquale risuona oggi nella Chiesa: Cristo è risorto, egli vive al di là della morte, è il Signore dei vivi e dei morti. Nella «notte più chiara dei giorno» la parola onnipotente di Dio che ha creato i cieli e la terra e ha formato l’uomo a sua immagine e somiglianza, chiama a una vita immortale l’uomo nuovo, Gesù di Nazaret, figlio di Dio e figlio di Maria. Pasqua è dunque annuncio del fatto della risurrezione, della vittoria sulla morte, della vita che non sarà distrutta. Fu questa la realtà testimoniata dagli apostoli; ma l’annuncio che Cristo è vivo deve risuonare continuamente. La Chiesa, nata dalla Pasqua di Cristo, custodisce questo annuncio e lo trasmette in vari modi ad ogni generazione: nei sacramenti lo rende attuale e contemporaneo ad ogni comunità riunita nel nome dei Signore; con la propria vita di comunione e di servizio si sforza di testimoniano davanti al mondo. La parola di Dio che illumina i cuori insiste sul fatto storico dei «Cristo risuscitato» (cf prima lettura), sulla fede che nasce davanti alla «tomba vuota» (cf vangeli); ma sottolinea pure che la risurrezione del Signore è un fatto sempre attuale. I battezzati sono membra del Cristo risorto; in lui l’umanità accede progressivamente ad una «vita nuova» purificata dal vecchio fermento del peccato (cf seconda lettura). Questa vita è tutta da costruire nell'oggi, non da proiettare in un futuro dai contorni imprecisi: Pasqua è oggi, è ogni giorno dell’esistenza umana e cristiana. Nella veglia pasquale i catecumeni hanno ricevuto il battesimo, i fedeli ne hanno rinnovato gli impegni: ancora un volta hanno fatto la scelta per Cristo.
Devozione del mese di marzo
Marzo è consacrato alla devozione a San Giuseppe, che viene festeggiato il 19 marzo. San Giuseppe è l’esempio di padre buono e amorevole per eccellenza, di marito fedele e premuroso, ma anche di umile servitore della volontà divina, in quanto accettò il suo ruolo di marito di Maria e padre putativo di Gesù senza mettere in discussione il disegno di Dio. In questo mese la Chiesa ci invita a guardare a questo modello di padre amorevole, sposo fedele e casto, lavoratore instancabile, pronto a fare la volontà di Dio. La Chiesa gli presta un culto di “protodulia” (prima venerazione). Ci sono molte preghiere dedicate a San Giuseppe. Santa Teresa d’Avila diceva che ogni volta che chiedeva qualcosa a San Giuseppe in una delle sue feste (19 marzo o 1° maggio) non rimaneva mai senza risposta. Tutti i suoi Carmeli rinnovati portavano il nome di San Giuseppe. È anche protagonista di molte pratiche devozionali, come la “pratica dei Sette dolori e allegrezze di san Giuseppe”, oltre che di molte Litanie, come il Cingolo o Cordone di San Giuseppe, la Coroncina di San Giuseppe, lo Scapolare di San Giuseppe, il Sacro Manto, la Novena perpetua, la Corona Perpetua, la Corte Perpetua. A lui ci si rivolge per domandare grazie e intercessioni.
Periodo dell'anno liturgico
TRIDUO PASQUALE
I grandi misteri della nostra redenzione sono celebrati nella messa vespertina del giovedì santo "nella cena del Signore”, fino ai vespri della domenica di risurrezione. Questo spazio di tempo è chiamato ”Triduo Pasquale” perché con la sua celebrazione si rende presente e si partecipa al passaggio del Signore da questo mondo al Padre. Triduo pasquale significa non tre giorni di preparazione alla Pasqua, ma equivale a Pasqua celebrata in tre giorni, la Pasqua nella sua totalità, quale passaggio dalla passione e morte alla sepoltura, fino alla risurrezione.
Il vangelo dell'anno liturgico -ciclo B-
IL VANGELO SECONDO MARCO
Siamo nell'anno liturgico B e il Vangelo di riferimento è quello secondo Marco. E' il Vangelo più antico ed era destinato ai cristiani di Roma convertiti dal paganesimo, perseguitati per la loro fede Quello di Marco è il primo Vangelo fissato nello scritto. Gli evangelisti Matteo e Luca ampliano quanto egli narra brevemente (come il “racconto delle tentazioni”) e aggiungono ciò che egli omette (come i “racconti dell’infanzia di Gesù”). Il Vangelo secondo Marco si divide in due sezioni, che hanno il loro punto di arrivo e di partenza nella professione di fede di Pietro in Gesù: «Tu sei il Cristo!» (Mc 8,29). La prima sezione (capitoli 1,1 – 8,29) presenta i molti miracoli compiuti da Gesù che suscitano la domanda stupita dei contemporanei: «Chi è costui?». Ma non è dai miracoli che emerge la vera identità di Gesù, bensì dal suo cammino di obbedienza al Padre verso la croce. Nella seconda sezione (capitoli 8,30–16,20) vengono indicate le esigenze che comporta il seguire Gesù: “rinnegare se stessi”, “scegliere l’ultimo posto”, “essere il servo di tutti”, “prendere la croce”. I capitoli 15–16 contengono i racconti della passione e della risurrezione. Gesù va riconosciuto come “Cristo” e “Figlio di Dio” non nella straordinarietà dei miracoli, ma nell'umiliazione della morte sulla croce, come testimonia il centurione pagano: «Davvero costui era Figlio di Dio» (Mc 15,39). Per questo Gesù proibisce di divulgare i miracoli: l’attenzione va rivolta solo alla croce. Gesù non ha ceduto alla tentazione del messianismo trionfalistico dei suoi connazionali, ma ha scelto il messianismo umile e sofferente della croce. Marco, che è stato compagno di san Paolo (cfr. At 13,5-13) e discepolo di san Pietro (cfr. 1Pt 5,13), scrive il Vangelo tra il 65 e il 70 d.C. È lui a coniare il termine “vangelo” (in greco euanghélion: “buona [eu] notizia [anghélion]”). Per Marco la “buona notizia” è Gesù stesso.
don Primo Gironi, ssp, biblista
L'angolo del libro
Questo angolo vuol essere per i nostri lettori una semplice guida per la scelta di un libro storico e/o religioso da leggere, per periodo febbraio/marzo ci permettiamo di suggerire la lettura del seguente del seguente testo:



di Brunetto Salvarani
La crisi delle chiese cristiane è un problema solo interno alle comunità religiose? Le chiese cristiane sono in crisi soprattutto nei paesi europei. Sociologi e teologi dichiarano apertamente di una fuoriuscita del cristianesimo dalla cultura occidentale. Cosa resterà della chiesa in crisi di oggi? Il testo di Salvarani analizza varie situazioni: dal praticante permanente al praticante nomade, il rapporto con il pluralismo religioso ed una nuova visione di Gesù. Insomma la visione cristiana va ripensata, se non si vuole rischiare la scomparsa totale.
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Monumenti Illustri
CASTEL DELL'OVO
Il Castrum Ovi, ovvero il Castel dell'Ovo è il più antico maniero della città di Napoli. Venne fortificato sia da Costanza d'Altavilla che da Federico II, il quale eresse Torre di Colleville, Torre di Mezzo e Torre Maestra. Fu usato sia come Reggia che come prigione di Stato. Nel 1370 fu ulteriormente fortificato dalla regina Giovanna I. Fu residenza di Alfonso V D'Aragona, dai viceré spagnoli e dai Borboni. Dal XVIII secolo non fu più sede dei reali e fu adibito ad avamposto militare. Dopo l'Unità d'Italia rimase in abbandono fino al restauro effettuato nel 1975. Oggi è visitabile ed è sede di manifestazioni, convegni e mostre di ogni genere.
Personaggi illustri
SANT'ALBERICO CRESCITELLI
Nato ad Altavilla Irpina (AV) nel 1863,  Alberico Crescitelli  a 17 anni entra nel seminario dei Santi Pietro e Paolo per le missioni estere. Nel 1887, prima di partire per la Cina, si prodiga di aiutare i suoi concittadini, vittime di una epidemia di colera. Successivamente, dopo un viaggio avventuroso, raggiunge la Cina e si stabilisce sulle rive del fiume Han. Soccorre molte persone e suscita molte vocazioni. Nel 1900 scoppia la tempesta contro gli occidentali e quindi contro i missionari. Padre Alberico viene accusato di malversazione e quindi catturato e ucciso. Viene proclamato santo nell'anno 2000.
Commemorazione della figura di Don Lorenzo Milani in occasione del centenario della nascita
Ci sono persone delle quali è obbligatorio occuparsi. Una di queste è   Don Lorenzo Milani, della sua scuola di Barbiana e del suo libro. "Lettera a una professoressa" che nel lontano 1967 ha costretto la scuola italiana a riflettere sulle sue mancanze.  Don Milani contrapponeva la formazione scolastica dei figli di operai e contadini a quella dei figli dei padroni.  I cattolici celebrano il centenario della sua nascita a partire proprio da Barbiana, una piccola e isolata parrocchia di montagna con poche case sparse nel bosco. Don Milani vi arrivò nell'autunno del 1954, lì trasferito dalla curia di Firenze. In quel luogo senza strade, acqua, luce e scuola, il giovane parroco cominciò proprio dalla scuola dove raccolse i figli dei contadini e dei pastori che erano andati poco o niente alle scuole elementari e medie.. Fu una scuola dura, a tempo pieno. Don Milani accompagnava i suoi alunni alla conoscenza e al dominio delle parole poichè: "se il padrone conosce 1000 parole e tu ne conosci solo 100 sei destinato ad essere sempre servo". Quando erano pronti i ragazzi fra 12 e  16 anni, sostenevano gli esami nella scuola pubblica e proprio la bocciatura di due di loro stimolò la "lettera" indirizzata alla professoressa che li aveva respinti. Le riflessioni acute, l'anelito alla giustizia sociale che vi si leggono sono state suggerite dallo stesso Don Milani. La stesura del libro fu ultimata al suo capezzale con i ragazzi che gli portavano i brani da discutere. A differenza di quanto si può pensare, don Milani restò sempre fedele e obbediente alla  Chiesa e non mise mai in discussione i precetti. Le sue battaglie pubbliche contenevano sempre un messaggio di rinnovamento sociale. Il priore di Barbiana morì a 44 anni nel 1967 per un linfoma che lo straziava da anni. Lasciò ai suoi ragazzi il compito di terminare la missione da lui iniziata.
Cammino Sinodale
Lo stile sinodale, come ogni altro stile, non è costituito da procedure codificate da applicare nei vari contesti comunitari o ambientali. È un insieme di cultura, di spirito, di teologico; è una disposizione comportamentale che tende a vivere e operare nello spirito del Vangelo. La fraternità battesimale, la comunione eucaristica, la collaborazione caritativa, la corresponsabilità leale e saggia ne sono i robusti capisaldi. Non esiste una formula infallibile della sinodalità, ciò che serve è il senso della Chiesa.  Le forme principali di stile sinodale per tutti sono tre: l'accoglienza, la convivialità, il dialogo. La diocesi, la parrocchia, la curia sono chiamate a praticare apertura piena della mente e del cuore.  Esse ricordano a ogni cristiano il gesto di accoglienza avvenuto all'inizio della loro vita, il gesto di accoglienza della Chiesa. Quel gesto caratterizza la loro esperienza di discepoli di Cristo e membri della Chiesa. Il cristianesimo è una religione conviviale: si pensa, si decide e si progetta tutti insieme. Il dialogo fra i cristiani deve essere rispettoso e costruttivo evitando che una opinione prevalga sulle altre. Si dovrà sempre trovare il modo di legare le varie opinioni alla luce dell'unico giudizio sul mondo che Dio ha pronunciato nella vicenda del Crocifisso.
         
Parrocchia San Nicola di Bari Torelli di Mercogliano (AV) Diocesi di Avellino C.F. 92105810649
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